“Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo…”
Un sorso di eternità. Così parlò Gesù. Quindi, alzati gli occhi al cielo, disse: «Padre, è giunta l’ora, glorifica il Figlio tuo, perché il Figlio glorifichi te. Poiché tu gli hai dato potere sopra ogni essere umano, perché egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato. Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo. Io ti ho glorificato sopra la terra, compiendo l’opera che mi hai dato da fare. E ora, Padre, glorificami davanti a te, con quella gloria che avevo presso di te prima che il mondo fosse.
Ho fatto conoscere il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo. Erano tuoi e li hai dati a me ed essi hanno osservato la tua parola. Ora essi sanno che tutte le cose che mi hai dato vengono da te, perché le parole che hai dato a me io le ho date a loro; essi le hanno accolte e sanno veramente che sono uscito da te e hanno creduto che tu mi hai mandato. Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che mi hai dato, perché sono tuoi. Tutte le cose mie sono tue e tutte le cose tue sono mie, e io sono glorificato in loro. Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te. Padre santo, custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato, perché siano una cosa sola, come noi.
UN SORSO DI ETERNITÀ. Spesso pensiamo che la vita eterna consiste in una vita dove tutto è risolto. La immaginiamo come questa vita con l’unica aggiunta che non ci sono più problemi o imperfezioni. Gesù, dicendo che la vita eterna è conoscere Dio e suo Figlio, sta dicendo che la vita eterna non è dopo, ma è a partire proprio da questo incontro. Ci sono cose che dopo che le hai incontrate non ti lasciano più uguale a prima. Tra queste cose ce n’è una radicale: quella dell’incontro con Cristo. Chi lo ha incontrato veramente non ha più la stessa vita di prima: è entrata la prospettiva dell‘eternità lì dove solitamente sperimentiamo la dinamica delle cose che finiscono. Dopo che abbiamo assaggiato un vino buono, nessun altro vino sarà uguale, perché abbiamo un termine di paragone che ci fa accorgere di ciò che vale e di ciò che non vale. L’incontro con Cristo ci fornisce un termine di paragone che cambia completamente la percezione della vita. Si distingue subito ciò che vale da ciò che non vale, ciò che è vero da ciò che è falso, ciò che è bene da ciò che è male, ciò che ci intrattiene da ciò che invece ci salva. Dopo quel “sorso” nulla è più come prima!
“Grazie Gesù perché mi doni di gustare già fin da ora la vita eterna.”
Buona giornata!
Le Sorelle Clarisse (in parte)