“…Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo.”
Non più soli. Gli undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro fissato. Quando lo videro, gli si prostrarono innanzi; alcuni però dubitavano. E Gesù, avvicinatosi, disse loro: «Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra. Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».
NON PIÙ’ SOLI. I discepoli sono rimasti in undici: è un numero imperfetto! Fin dall’inizio del Vangelo eravamo stati accompagnati dal numero dodici, il numero che per Israele indicava il raggiungimento di una nuova perfezione. Ora, dopo la morte del Messia, troviamo un gruppo imperfetto. I discepoli scoprono la loro imperfezione: sono uomini deboli, capaci di tradire. Eppure è a loro che Gesù consegna la missione dell’annunciare.
In questa imperfezione, Matteo termina il suo Vangelo, e questi versetti sono la chiave per capire tutto il Vangelo di Matteo: non importa quello che succederà, non importa quanto saremo imperfetti, non importa se riusciremo ad annunciare il Vangelo così come il Maestro ha chiesto, io sarò con voi! Questo è il compimento, perché Matteo aveva iniziato il suo Vangelo proprio con la promessa dell’Emmanuele: Dio con voi. Era questo il nome di Gesù. All’inizio e alla fine del suo Vangelo, Matteo ci dice chi è Gesù: il Dio con noi!
In mezzo ci sono tutte le vicende strane, belle o faticose della nostra vita, ma ogni istante della nostra vita è incluso dentro questa grande promessa, Dio è con noi ogni giorno, per sempre!
“Signore, che io ti riconosca presente in ogni avvenimento della mia vita.”
Le Sorelle Clarisse (in parte)