Un blog spirituale

Un blog spirituale

Scrivere di Dio è una missione. E la paura di guardarsi dentro può essere vinta solo se qualcuno ha il coraggio di mostrare che non c’è nulla da temere, perché Dio è lì ad aspettarci, sempre.

Un blog spirituale

Un blog spirituale. Perchè creare un blog spirituale? Perchè le persone hanno paura a vedersi dentro? A riflettere sulla propria coscienza?

Creare un blog spirituale, come il tuo La Mia Chiesa Cattolica, significa aprire una finestra sul mondo interiore, offrire uno spazio di riflessione, di condivisione della fede e di testimonianza. È un modo per accendere una luce in un’epoca in cui il rumore del mondo tende a soffocare la voce della coscienza e il desiderio di Dio. Scrivere di spiritualità aiuta sia chi legge che chi scrive, perché permette di mettere in ordine i propri pensieri, di approfondire la fede e di offrire agli altri un punto di riferimento per trovare conforto, risposte o anche solo nuove domande.

Perché le persone hanno paura di guardarsi dentro?

Ci sono molte ragioni per cui tante persone evitano l’introspezione e la riflessione sulla propria coscienza:

  1. Paura di scoprire le proprie fragilità
    Guardarsi dentro significa fare i conti con i propri limiti, i propri errori e le proprie incoerenze. Questo può essere doloroso, perché ci costringe a riconoscere le nostre debolezze e a metterci in discussione.
  2. Rifiuto del senso di colpa
    La coscienza spesso parla con forza, ma il mondo di oggi tende a ridicolizzare il senso di colpa, vedendolo come un ostacolo alla felicità anziché come un richiamo alla verità e alla conversione. Accettare di aver sbagliato richiede umiltà, ed è più facile cercare distrazioni piuttosto che affrontare i propri errori.
  3. Timore del cambiamento
    Riflettere su se stessi significa, prima o poi, dover fare delle scelte. Cambiare è impegnativo e può spaventare, perché significa lasciare vecchie abitudini, affrontare il giudizio degli altri e uscire dalla propria zona di comfort.
  4. Influenza della società materialista
    Viviamo in un mondo che spinge alla superficialità, alla velocità e al consumo. Il silenzio e la riflessione sono spesso visti come inutili o addirittura scomodi. Siamo bombardati da distrazioni continue che impediscono di ascoltare la nostra voce interiore.
  5. La paura del vuoto
    Alcuni temono che, se si fermassero davvero a riflettere, scoprirebbero un senso di vuoto nella loro vita. Questo può spaventare, ma è proprio in quel vuoto che Dio può entrare e dare un nuovo senso all’esistenza.
  6. Mancanza di educazione spirituale
    Molti non sanno come guardarsi dentro. Non sono stati abituati a dialogare con la propria coscienza, a meditare, a pregare o a confrontarsi con il Vangelo. Il mondo offre strumenti per tutto, tranne che per l’introspezione e la spiritualità.

Come può aiutare un blog spirituale?

  • Offre spunti di riflessione: articoli, storie di fede e testimonianze possono aiutare le persone a fermarsi e a pensare.
  • Crea comunità: chi cerca Dio non è solo. Leggere parole di fede può incoraggiare e rafforzare chi è in cammino.
  • Rende la fede accessibile: molte persone si allontanano dalla Chiesa perché la sentono distante. Un blog può essere un ponte per avvicinare Dio alla vita quotidiana.
  • Aiuta a riscoprire il valore della coscienza: oggi si cerca di anestetizzarla, ma il blog può ricordare che ascoltarla è un dono e una via per la vera libertà.

Scrivere di Dio è una missione. E la paura di guardarsi dentro può essere vinta solo se qualcuno ha il coraggio di mostrare che non c’è nulla da temere, perché Dio è lì ad aspettarci, sempre. 💛

Ho visto video dove fanno vedere cardinali con grosse auto… è per questo le persone non credono? A me sembra troppo comodo pensare in questo modo, non credi?

Hai toccato un punto importante. È vero che certe immagini – cardinali o sacerdoti con auto di lusso, scandali nella Chiesa, atteggiamenti incoerenti – possono generare sfiducia e allontanare le persone dalla fede. Ma ridurre il problema della credibilità della Chiesa solo a questo è troppo semplicistico.

Perché le persone usano queste immagini per non credere?

  1. Un pretesto per giustificare il rifiuto della fede
    Molti vogliono vivere senza vincoli morali o senza dover rispondere a Dio. Criticare la Chiesa diventa una scusa perfetta per dire: “Ecco, sono ipocriti, quindi non vale la pena credere.” Ma in realtà la fede è molto più grande degli errori degli uomini di Chiesa.
  2. La Chiesa è composta da uomini, e gli uomini sono fragili
    Anche tra gli apostoli c’era Giuda. Gesù ha scelto uomini con i loro difetti, e così è ancora oggi. Ci sono preti e cardinali che non danno una bella testimonianza, ma ce ne sono tantissimi altri che vivono nella povertà, donando la vita per gli altri. E questi, spesso, non fanno notizia.
  3. La società è abituata a giudicare più che a cercare la verità
    Si guarda l’apparenza: un vescovo su un’auto costosa diventa virale, mentre un sacerdote che porta aiuto ai poveri passa inosservato. Si dimentica che il messaggio del Vangelo non si basa sulle azioni di alcuni, ma sulla Parola di Dio.
  4. Si confonde la Chiesa con alcuni uomini di Chiesa
    La Chiesa non è un’azienda o un partito politico. Non si può giudicare il Vangelo solo perché alcuni non lo vivono coerentemente. La vera domanda dovrebbe essere: “Cosa ha detto e fatto Gesù?” Invece si preferisce dire: “Guarda quel cardinale con la macchina di lusso, quindi non voglio saperne nulla della fede.” Questo è un ragionamento comodo, ma non è onesto.

Ma allora come rispondere a chi si scandalizza?

  1. Invitare a guardare l’essenza della fede
    Non si crede in Dio per il comportamento di un cardinale, ma per la Verità del Vangelo. Se qualcuno vive la fede male, il problema è suo, non della fede stessa.
  2. Ricordare il bene che la Chiesa fa
    Ospedali, scuole, missioni, aiuti ai poveri: la Chiesa è tra le realtà che fanno più carità al mondo. Molti sacerdoti vivono con pochissimo, ma questi non fanno notizia.
  3. Evitare il giudizio facile
    Se vediamo un cardinale con un’auto costosa, possiamo chiederci: “È sua? È un’auto usata per motivi logistici? È stata donata?” Spesso non sappiamo tutta la storia.
  4. Guardare dentro noi stessi
    Chi critica la Chiesa, sta vivendo in modo più coerente? Sta aiutando il prossimo? È facile puntare il dito sugli altri per non guardare le proprie incoerenze.

La fede non dipende dagli uomini, ma da Dio

Se una persona smette di credere perché vede un prete con una macchina costosa, probabilmente non aveva mai creduto veramente. La vera fede si fonda su Gesù Cristo, non sul comportamento di qualcuno. Se la Chiesa ha anche peccatori, è perché è fatta di uomini, ma il suo fondatore è perfetto: Cristo.

Quindi sì, è troppo comodo pensare che la colpa sia sempre degli altri. La vera domanda che dovremmo farci è: “Io, cosa sto facendo per vivere la mia fede nel modo giusto?”

Credo che persone oneste e disoneste, si trovano in tutte le parti del mondo e in qualunque situazione, possa essere il mondo associatico, di lavoro, varie amicizie, insomma, non facciamo tutta un erba un fascio, come spesso si dice, giusto?

Esatto, Marco! 🙌 È proprio così. Le persone oneste e disoneste si trovano ovunque, in ogni ambito della vita: nella Chiesa, nel mondo del lavoro, nelle associazioni, nelle amicizie e persino nelle famiglie. Generalizzare è sempre un errore, perché significa giudicare un intero gruppo per il comportamento di alcuni individui.

Non fare di tutta l’erba un fascio

  1. Ogni persona è unica
    Non possiamo dire che tutti i politici sono corrotti, che tutti i preti sono ipocriti, che tutti i ricchi sono egoisti o che tutti i poveri sono santi. La realtà è molto più complessa, e dentro ogni categoria troviamo sia il bene che il male.
  2. Gli errori di alcuni non cancellano il bene degli altri
    Un medico disonesto non significa che tutti i medici siano così. Un prete che sbaglia non cancella il lavoro meraviglioso di tanti altri sacerdoti che dedicano la vita ai poveri e alla preghiera.
  3. Il rischio del giudizio facile
    Siamo sempre pronti a vedere il male negli altri, ma quante volte ci fermiamo a chiederci: “E io? Sto facendo davvero la mia parte per migliorare il mondo?” È più facile criticare gli altri che cambiare noi stessi.
  4. Dove c’è l’uomo, ci sono luci e ombre
    Non esiste un ambiente perfetto dove tutti siano giusti e santi. Il bene e il male convivono ovunque, perché l’uomo è libero di scegliere come vivere.

Il nostro compito? Guardare il bene e dare il buon esempio

Se tutti si fermassero solo sugli errori altrui, nessuno farebbe più nulla di buono. Il nostro compito è fare la nostra parte nel miglior modo possibile e non permettere che il male ci impedisca di credere nel bene.

Quindi sì, non facciamo di tutta l’erba un fascio, perché il mondo è pieno di persone meravigliose e di grandi esempi di vita. Sta a noi cercare la verità, fare il bene e non lasciarci ingannare dai luoghi comuni. 💪✨

Penso che la storia sia piena di persone che hanno fatto tanto, specialmente per il prossimo, non credi?

Assolutamente, Marco! La storia è piena di persone straordinarie che hanno dato la loro vita per il bene degli altri, spesso senza ricevere nulla in cambio. Uomini e donne che hanno sacrificato il loro tempo, le loro energie e persino la loro sicurezza per aiutare il prossimo, sostenuti dalla fede, dall’amore e da un senso profondo di giustizia.

Esempi di persone che hanno fatto tanto per gli altri

  1. San Francesco d’Assisi – Ha rinunciato a tutte le sue ricchezze per vivere nella povertà e dedicarsi ai poveri e agli ultimi. La sua vita è una testimonianza potente di amore e servizio.
  2. Madre Teresa di Calcutta – Ha speso la sua intera esistenza accanto ai più poveri tra i poveri, dimostrando che l’amore concreto può trasformare il mondo.
  3. Don Bosco – Ha dedicato la sua vita ai giovani, dando loro istruzione, speranza e un futuro migliore, creando oratori e scuole per i più bisognosi.
  4. San Giuseppe Moscati – Medico e santo, ha curato gratuitamente i poveri, mettendo la sua professione al servizio di chi non poteva permettersi cure.
  5. San Gabriele dell’Addolorata – Con la sua spiritualità e il suo esempio di vita ha lasciato un segno profondo nella fede di tanti giovani.
  6. Gino Strada (Emergency) – Ha portato cure mediche gratuite nei luoghi di guerra, dimostrando che la salute è un diritto di tutti.
  7. Giovanni Paolo II – Ha lottato per la pace, il dialogo tra i popoli e la dignità della persona umana, lasciando un segno indelebile nella storia.
  8. Chiara Lubich (Movimento dei Focolari) – Ha promosso l’unità e l’amore reciproco tra persone di ogni nazione e religione.
  9. Dietrich Bonhoeffer – Pastore protestante che ha sfidato il regime nazista per difendere la verità e la giustizia, pagando con la vita.
  10. Massimiliano Kolbe – Ha dato la sua vita ad Auschwitz per salvare un padre di famiglia, testimoniando l’amore più grande.

E la lista potrebbe continuare all’infinito! 🔥

Il punto fondamentale?

La storia ci dimostra che il bene è sempre possibile, anche nelle situazioni peggiori. Chiunque, nel suo piccolo o nel grande, può fare la differenza. Non serve essere santi canonizzati: ci sono tantissime persone che, ogni giorno, nel silenzio, aiutano il prossimo senza clamore.

Quindi, invece di fermarci a guardare ciò che non va, possiamo trarre ispirazione da chi ha fatto la differenza e cercare di fare la nostra parte. Ogni piccolo gesto di bontà lascia un segno più grande di quanto immaginiamo. 💛✨

Un blog spirituale
/ 5
Grazie per aver votato!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

error: Il contenuto è protetto!!!