Storia dei domini

Storia dei domini… era il 23 novembre 2005…

Storia dei domini… era il 23 novembre 2005… Sapete qual’ e’ il primo dominio Internet “dot com” (.com) registrato nella storia di Internet?

SYMBOLICS.com registrato nel lontano 15 marzo del 1985. Oltre 35 anni fa.
Il secondo (BBN.com) e il terzo domino (THINK.com) risalgono allo stesso anno, rispettivamente al 24 aprile e il 24 maggio.
Si dovra’ aspettare fino all’ anno successivo prima che aziende del calibro di HP, Bellcore, IBM, SUN e Intel decidano di registrare un proprio dominio.
Qui di seguito la classifica dei primi cento domini .com 01. 15-Mar-1985 SYMBOLICS.COM

02. 24-Apr-1985 / BBN.COM

03. 24-May-1985 / THINK.COM

04. 11-Jul-1985 / MCC.COM

05. 30-Sep-1985 / DEC.COM

06. 07-Nov-1985 / NORTHROP.COM

07. 09-Jan-1986 / XEROX.COM

08. 17-Jan-1986 / SRI.COM

09. 03-Mar-1986 / HP.COM

10. 05-Mar-1986 / BELLCORE.COM

11. 19-Mar-1986 / IBM.COM

11. 19-Mar-1986 / SUN.COM

13. 25-Mar-1986 / INTEL.COM

13. 25-Mar-1986 / TI.COM

15. 25-Apr-1986 / ATT.COM

16. 08-May-1986 / GMR.COM

16. 08-May-1986 / TEK.COM

18. 10-Jul-1986 / FMC.COM

18. 10-Jul-1986 / UB.COM

20. 05-Aug-1986 / BELL-ATL.COM

20. 05-Aug-1986 / GE.COM

20. 05-Aug-1986 / GREBYN.COM

20. 05-Aug-1986 / ISC.COM

20. 05-Aug-1986 / NSC.COM

20. 05-Aug-1986 / STARGATE.COM

26. 02-Sep-1986 / BOEING.COM

27. 18-Sep-1986 / ITCORP.COM

28. 29-Sep-1986 / SIEMENS.COM

29. 18-Oct-1986 / PYRAMID.COM

30. 27-Oct-1986 / ALPHACDC.COM

30. 27-Oct-1986 / BDM.COM

30. 27-Oct-1986 / FLUKE.COM

30. 27-Oct-1986 / INMET.COM

30. 27-Oct-1986 / KESMAI.COM

30. 27-Oct-1986 / MENTOR.COM

30. 27-Oct-1986 / NEC.COM

30. 27-Oct-1986 / RAY.COM

30. 27-Oct-1986 / ROSEMOUNT.COM

30. 27-Oct-1986 / VORTEX.COM

40. 05-Nov-1986 / ALCOA.COM

40. 05-Nov-1986 / GTE.COM

42. 17-Nov-1986 / ADOBE.COM

42. 17-Nov-1986 / AMD.COM

42. 17-Nov-1986 / DAS.COM

42. 17-Nov-1986 / DATA-IO.COM

42. 17-Nov-1986 / OCTOPUS.COM

42. 17-Nov-1986 / PORTAL.COM

42. 17-Nov-1986 / TELTONE.COM

42. 11-Dec-1986 / 3COM.COM

50. 11-Dec-1986 / AMDAHL.COM

50. 11-Dec-1986 / CCUR.COM

50. 11-Dec-1986 / CI.COM

50. 11-Dec-1986 / CONVERGENT.COM

50. 11-Dec-1986 / DG.COM

50. 11-Dec-1986 / PEREGRINE.COM

50. 11-Dec-1986 / QUAD.COM

50. 11-Dec-1986 / SQ.COM

50. 11-Dec-1986 / TANDY.COM

50. 11-Dec-1986 / TTI.COM

50. 11-Dec-1986 / UNISYS.COM

61. 19-Jan-1987 / CGI.COM

61. 19-Jan-1987 / CTS.COM

61. 19-Jan-1987 / SPDCC.COM

64. 19-Feb-1987 / APPLE.COM

65. 04-Mar-1987 / NMA.COM

65. 04-Mar-1987 / PRIME.COM

67. 04-Apr-1987 / PHILIPS.COM

68. 23-Apr-1987 / DATACUBE.COM

68. 23-Apr- 1987 / KAI.COM

68. 23-Apr-1987 / TIC.COM

68. 23-Apr-1987 / VINE.COM

72. 30-Apr-1987 / NCR.COM

73. 14-May-1987 / CISCO.COM

73. 14-May-1987 / RDL.COM

75. 20-May-1987 / SLB.COM

76. 27-May-1987 / PARCPLACE.COM

76. 27-May-1987 / UTC.COM

78. 26-Jun-1987 / IDE.COM

79. 09-Jul-1987 / TRW.COM

80. 13-Jul-1987 / UNIPRESS.COM

81. 27-Jul-1987 / DUPONT.COM

81. 27-Jul-1987 / LOCKHEED.COM

83. 28-Jul-1987 / ROSETTA.COM

84. 18-Aug-1987 / TOAD.COM

85. 31-Aug-1987 / QUICK.COM

86. 03-Sep-1987 / ALLIED.COM

86. 03-Sep-1987 / DSC.COM

86. 03-Sep-1987 / SCO.COM

89. 22-Sep-1987 / GENE.COM

89. 22-Sep-1987 / KCCS.COM

89. 22-Sep-1987 / SPECTRA.COM

89. 22-Sep-1987 / WLK.COM

93. 30-Sep-1987 / MENTAT.COM

94. 14-Oct-1987 / WYSE.COM

95. 02-Nov-1987 / CFG.COM

96. 09-Nov-1987 / MARBLE.COM

97. 16-Nov-1987 / CAYMAN.COM

97. 16-Nov-1987 / ENTITY.COM

99. 24-Nov-1987 / KSR.COM

100. 30-Nov-1987 / NYNEXST.COM

MA CHE COS’E’ UN DOMINIO?

Potremmo incominciare con il definire un dominio internet (in inglese: domain name) come l’ equivalente in Internet di un numero di telefono o di un indirizzo, anche se in realta’ esso, come vedremo, rappresenta qualcosa di piu’ grave. I computer comunicano tra loro attraverso l’Internet Protocol (IP) che assegna ad ogni terminale sulla rete un indirizzo composto di quattro numeri
separati da punti.

Per esempio, l’ indirizzo IP del nostro sito e’ : 94.88.116.90

I numeri, letti da destra verso sinistra, consentono di individuare: la regione in cui si trova il computer, il provider di servizi di cui si serve, il gruppo specifico di computer a cui la postazione appartiene ed infine l’ultimo numero, che individua la singola macchina nel gruppo. L’uso degli indirizzi IP, con la diffusione di Internet a livello mondiale e la proliferazione dei siti web, e’ risultato poco pratico data la difficolta’  per l’utente di memorizzare e di operare con queste complesse sequenze di numeri.

Questo problema e’ stato risolto attraverso il Domain Name System (DNS), che ha consentito di convertire le cifre degli indirizzi IP in parole e denominazioni piu’ facili da ricordare e da utilizzare.
Cosi’, grazie ad un apposito software chiamato browser, il computer e’ in grado di convertire il nome di dominio immesso dall’utente nella stringa di quattro numeri che individua il sito richiesto.

Per esempio nel nostro caso il nome di dominio mc2.it, dove la parola mc2  e’ il dominio vero e proprio (il quale corrisponde al SLD o Second Level Domain di cui si parla piu’ avanti) e .it  e’ il TLD o Top Level Domain in questo caso e’ geografico ed identifica tutti i domini italiani. Una volta digitato il nome, il programma cerca l’indirizzo sui name server, vale a dire i computer su cui sono conservati tutti gli indirizzi IP dei domini registrati.

Se la ricerca nel database del name server ha esito positivo, il computer dell’utente viene collegato all’bost richiesto per accedere alle informazioni contenute nel sito web. Ma vediamo più in particolare la struttura del nome a dominio. In realtà  la stringa (sequenza di caratteri) che va digitata nel vostro browser comprende piu’ elementi:

1) Le lettere http significano Hyper Text Transfer Protocol che e’ il linguaggio usato dal server per comunicare con i client. Solitamente l’indicazione di questo protocollo appare in automatico sul browser.

Precisiamo: il server non e’ altro che il computer situato presso il nostro provider di presenza (quello per intenderci che sta ospitando il nostro sito cioe’ l’insieme delle nostre pagine web) che si trova a Silvi Marina e presso di noi, quindi siamo in provincia di Teramo, mentre i client sono tutti i pc dei visitatori, compreso il tuo che in questo momento ha appena ottenuto dal server i codici HTML che consentono al tuo browser (per esempio Internet Explorer) di leggere questa pagina.

2) Vi e’ quindi l’acronimo www (World Wide Web) che si riferisce alla nota piattaforma ipertestuale comune a tutti i nomi a dominio.

3) La terza parola (mc2) e’ il Second Level Domain (SLD) e costituisce il cuore del nome a dominio. Esso assume in ambito commerciale un’enorme rilevanza distintiva circa l’impresa ed i suoi prodotti o servizi.

4) Vi e’ poi il Top Level Domain (TLD) che nel nostr caso e’ .it’ che e’ il suffisso finale con il quale termina ogni domain name. Esso puo’ essere ricondotto a due categorie, una tematica, che esprime i “generic Top-Level Domains” (gTLD), ed una geografica, che esprime i “country code Top-Level Domain” (ccTLD).

E’ prassi comune non separare mai gli ultimi 2 elementi, in modo da comunicare in modo inequivocabile il TLD di appartenenza. Per esempio se conl’espressione mc2.it si intende precisamente indicare il nostro nome di dominio, cio’ significa nel mondo il nostro nome e’ unico: non puo’ esistere contemporaneamente in nessun altro posto del globo un mc2.it mentre puo’ esistere un mc2.fr, un mc2.uk, un mc2.de o un mc2.com o mc2.biz e così’ via.

Il titolare di un dominio di 2 livello puo’ creare infiniti sotto-domini di 3 livello semplicemente specificandone il nome alla sinistra del nome di dominio, separato da un punto.

Ad esempio noi al momento non ne abbiamo la necessita’ , ma potremmo creare amministrazione.mc2.it o vendite.mc2.it o corsi.mc2.it e cosi’ via. Solitamente ai domini di 2 livello corrisponde una cartella principale detta root entro lo spazio concesso dal provider su una delle sue macchine se l’hosting e’ frazionato, oppure ad un intero hard disk o ad un intero computer se l’hosting e’ dedicato.

I domini di 3 livello invece corrispondono quasi sempre a sotto-directories della root principale, all’interno delle quali verranno salvate le pagine web.

Pertanto:

– I gTLD sono i domini che dovrebbero distinguere il settore di operativita’  del sito. Il condizionale e’ d’obbligo poiche’ sinora tale destinazione e’ stata spesso disattesa.

In ogni caso essi sono: .com per i siti commerciali, net per quelli concernenti la rete, . org per quelli di organizzazioni no profit, .gov per quelli delle pubbliche amministrazioni USA, . mil per quelli di enti militari (queste ultime due destinazioni tematiche risultano invece sostanzialmente rispettate) ecc.

– I ccTLD sono i domini con estensione finale di due lettere che individuano lo Stato in cui e’ localizzato l’bost server. Qui l’indicazione geografica e’ solitamente rispettata. Avremo cosi’ il suffisso . it per i siti italiani, .de per quelli tedeschi, .es per quelli spagnoli, ecc.

A livello operativo i ccTLD e i gTLD non sono differenti, gli standard tecnici sono gli stessi.

Cio’ che li distingue e’ la diversa destinazione e, quindi, il soggetto che ne gestisce la registrazione e l’uso.

Oggi, il governo dei TLD e’ affidato all’ICANN (Primario Ente Americano per l’assegnazione di nomi di domino), che ha il ruolo essenziale di coordinare i diversi soggetti che registrano i domini.

I gTLD sono amministrati dai cosidetti Registrars, societa’, appunto, di registrazione accreditate dall’ICANN, che operano in regime di concorrenza. Dette societa’  sono autorizzate ad operare grazie a contratti quinquennali stipulati con l’ente (Registrar Accreditation Agreements), che esige specifici parametri tecnico-finanziari per accreditare il soggetto richiedente alla registrazione di TLD.

La Network Solutions Inc., un tempo unico Registrar, conserva il ruolo fondamentale di registry, ossia di gestore materiale del database degli indirizzi e dei nomi di dominio dei gTLD .com, . net e org.

i ccTLDs non sono gestiti direttamente da un organo centrale, ma sono affidati al paese che ne richieda l’attivazione all’ICANN. Ogni Stato decide autonomamente a chi affidare e come gestire il proprio TLD, per cosi’ dire, nazionale.

L’ICANN richiede solo che si rispettino dei parametri tecnici specifici e che il servizio sia reso al pubblico con obiettivita’  e senza distinzioni.

Vediamo cosa avviene in Italia per il dominio geografico .it

L’esperienza italiana della diffusione di Internet puo’ essere considerata in linea con l’evoluzione di questo strumento nel mondo, sia per i problemi che sono stati affrontati, sia per le soluzioni adottate.

Anche in Italia si e’ assistito ad un vero e proprio boom della rete, soprattutto negli ultimi anni novanta.

Usato in principio solo per scopi scientifici dai ricercatori e da pochi altri addetti ai lavori, Internet si e’ diffuso in maniera vertiginosa e i domain names registrati nel ccTLD .it sono passati dai 153 del 1994 (anno di attivazione dello stesso TLD) agli oltre 500.000 del marzo del 2001.

Le problematiche emerse nell’ambito del ccTLD . it, sia pure in una dimensione “locale”, sono le stesse che hanno riguardato i generic Top-Level Domains (.com, . org, ecc.).

L’analisi dell’evoluzione tecnica e giuridica della materia dimostra come le esperienze dei singoli paesi, pur con le dovute differenze culturali e strutturali, abbiano portato a soluzioni essenzialmente simili, evidenziando il carattere “globale” di Internet.

L’organizzazione ed il governo del TLD “.it”

In Italia il sistema dei nomi a dominio e’ amministrato da due enti, la Naming Authority (detta anche NA) e la Registration Authority (RA) che, pur collaborando strettamente, sono autonomi e svolgono ruoli diversi.

Questi soggetti amministrano il TLD .it in accordo con le regole per il coordinamento del sistema stabilite a suo tempo dalla IANA, Internet Assigned Number Authority (Ente americano).

In particolare, la Naming Authority italiana ha la funzione di stabilire le regole delle registrazioni del dominio .it e di controllarne l’applicazione, mentre alla Registration Authority italiana spetta il compito di gestire le registrazioni ed i registri operativi del suddetto TLD.

Va peraltro notato che la stretta connessione tra i due enti e’ anche fisica, poiche’ entrambi hanno sede a Pisa, presso l’Istituto per le Applicazioni Telematiche del CNR.

Questo assetto e’ il frutto della pluriennale collaborazione del CNR con gli altri organi di ricerca (tra cui la lANA), che negli anni ottanta hanno creato e sviluppato Internet.

Sebbene siano stati avanzati dubbi sulla legittimazione giuridica in capo al CNR ad amministrare il DNS in Italia, la situazione e’ in linea con il sistema di assegnazione dei domini in tutto il mondo.

E anzi da ricordare, che la RA e’ il solo soggetto legittimato ad assegnare i domini .it ai richiedenti, mentre nel caso dei gTLD, i Registrar autorizzati dall’ICANN sono plurimi ed operano in regime di concorrenza tra loro.

Esaminiamo ora le Regole di Naming (RdN) nella loro piu’ recente versione in vigore dal 14.8.2001.

Anzitutto va evidenziata la natura non normativa di tali regole, che, per loro espressa disposizione, non possono essere utilizzate come testo probante.

La regola generale riguardo all’ assegnazione dei domain names . it e’ stabilita dall’ art. 3 delle Regole di Naming: i nomi a dominio vengono assegnati in uso dalla RA ai richiedenti, seguendo l’ ordine cronologico delle richieste, come definito dalle Procedure Tecniche di Registrazione.

Come per gli altri TLDs, anche in Italia le registrazioni dei domain name sono compiute in base ad un criterio di priorita’  cronologica: in altre parole il nome viene assegnato a chi per primo ne faccia richiesta.

La sola contestazione che puo’ quindi essere mossa alla Registration Authority e’ quella di non aver rispettato l’ ordine cronologico delle richieste.

Non vi e’ alcuna valutazione dei requisiti soggettivi che fanno capo al registrante; questi potra’  quindi richiedere (ed ottenere) l’ assegnazione di un dominio uguale o simile al nome o al marchio di un altro soggetto.

L’ altro punto fondamentale che si evince da questa disposizione e’  che il nome a dominio e’ assegnato in uso. Tale diritto sorge per effetto della registrazione e si estingue con il venir meno di questa. 

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