Marco 2,13-17
Seguimi e lo seguì. 13 Uscì di nuovo lungo il mare; tutta la folla veniva a lui ed egli insegnava loro. 14 Passando, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: “Seguimi”. Ed egli si alzò e lo seguì. 15 Mentre stava a tavola in casa di lui, anche molti pubblicani e peccatori erano a tavola con Gesù e i suoi discepoli; erano molti infatti quelli che lo seguivano. 16 Allora gli scribi dei farisei, vedendolo mangiare con i peccatori e i pubblicani, dicevano ai suoi discepoli: “Perché mangia e beve insieme ai pubblicani e ai peccatori?”. 17 Udito questo, Gesù disse loro: “Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori”.
SEGUIMI!
C’è sempre la possibilità di riscattarsi e di cambiare in meglio e lo sa bene Levi. Venduto ai dominatori romani, truffatore, forse anche ladro, per lui sembra non esserci speranza. Eppure, proprio quando sembra non esserci più nulla da fare, Levi incrocia uno sguardo, così penetrante che squarcia le tenebre in cui era imprigionato. Quel “seguimi” è un “treno che passa”, è la possibilità per dare un cambio di rotta radicale alla sua vita.
La nostra fragilità, il nostro peccato, non sono sufficienti a tagliarci fuori, non bastano a scoraggiare Dio. Abbiamo l’impressione di non essere degni? Di non essere capaci? A Dio non importa. Di che abbiamo paura? Di essere malati dentro? Ma lui è venuto per i malati. Guai se ci sentissimo a posto: non avremmo nel cuore quell’arsura che ci permette di essere continuamente alla ricerca di Dio. L’ostacolo del nostro peccato, della nostra fragilità è nulla rispetto alla Sua misericordia. Nulla!
La chiesa non è la comunità dei perfetti, di quelli che non sbagliano, come alle volte alcuni (specie non credenti) vorrebbero, ma è la comunità di quelli che, come Levi, hanno incontrato lo sguardo pieno di tenerezza del Cristo e si sono lasciati riconciliare. La Chiesa è un popolo di perdonati, non di giusti!
“Signore, mi metto anch’io fra i peccatori con verità ed umiltà, bisognoso anch’io della tua misericordia.”
Buona giornata!
le sorelle clarisse