Quando il gatto manca

…Ma se quel servo malvagio dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda”, e cominciasse a percuotere i suoi compagni e a mangiare e a bere con gli ubriaconi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa…

Quando il gatto manca

Matteo 24,42-51

Quando il gatto manca. 42 Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. 43 Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. 44 Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo.  45 Chi è dunque il servo fidato e prudente, che il padrone ha messo a capo dei suoi domestici per dare loro il cibo a tempo debito? 46 Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così! 47 Davvero io vi dico: lo metterà a capo di tutti i suoi beni. 48 Ma se quel servo malvagio dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda”, 49 e cominciasse a percuotere i suoi compagni e a mangiare e a bere con gli ubriaconi, 50 il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, 51 lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli ipocriti: là sarà pianto e stridore di denti.

QUANDO IL GATTO NON C’E’…
Il servo si trova in casa senza padrone. Dice un vecchio detto: quando il gatto non c’è i topi ballano. E così questo servo, profondo conoscitore degli usi e degli orari del padrone, sente nel cuore di poter prendere le sue veci e disporre a proprio piacimento di persone e beni.
Ma perché questo servo, scelto dal padrone, è passato da servo beato a servo malvagio?
Forse perché non ha retto l’assenza del padrone. Come è successo al popolo d’Israele nel deserto quando si è sentito orfani di Dio e non ha esitato a costruirsi un idolo con un vitello d’oro.
Reggere e gestire l’assenza di Dio non è facile perché genera ansia, inquietudine, vuoti affettivi ed esistenziali. Eppure l’assenza ha un grande valore pedagogico e spirituale. Lo spazio di assenza è la reale possibilità di conoscerci in profondità. E così Dio “gioca” a nascondino con noi, come diceva san Pio da Pietrelcina, perché impariamo a cercarlo in maniera sempre nuova. A Lui piace giocare a nascondino, ma si diverte ancora di più a farsi trovare!

“Signore, donami sapienza, per rimanerti sempre fedele.”

Buona giornata!
le clarisse di Mantova

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