Marco 6,7-13
Prova di trasmissione. 7 Chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. 8 E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; 9 ma di calzare sandali e di non portare due tuniche. 10 E diceva loro: “Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. 11 Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro”. 12 Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, 13 scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.
PROVE DI TRASMISSIONE
Vi ricordate il “cartello” che, anni fa, ogni tanto, appariva in TV? “Prove tecniche di trasmissione”. Oggi il Vangelo ci fa assistere a qualcosa del genere. Sono le prime prove di “trasmissione” della buona notizia del Regno.
Il Maestro decide di buttare nella mischia i suoi e quindi impartisce loro le istruzioni del caso. Non si tratta di andare a “dire qualcosa su Dio”, a predicare insegnamenti morali, a fare ispezioni sul grado di religiosità e di frequenza alle sacre funzioni. Non devono nemmeno passare dagli scribi per farsi consegnare il patentino ad hoc per dimostrare di essere ortodossi. Devono solo liberare l’uomo da quei lacci maligni che gli impediscono di vivere da figlio e fratello.
L’annuncio del Vangelo è essenziale. Non ha bisogno di grandi mezzi o di complesse organizzazioni. Non ha bisogno di professionisti o di grandi strutture. Ha bisogno di donne e uomini convinti e coinvolti, che sappiano fare comunione, che sappiano stare con le persone, che sappiano guarirle interiormente indicando loro Cristo.
Forse il Signore vuole che ogni cristiano, non solo preti, frati e suore, tornino ad impossessarsi dell’annuncio, lo traducano con linguaggi nuovi, accessibili, convincenti. Forse, tutta questa crisi è salutare, se ci obbliga a tornare a quanto oggi ci dice il Signore. È lui che manda: a noi il compito, semplicemente, di diventare sua trasparenza.
“Rivestimi del Tuo Spirito perché mi renda annunciatore e strumento del Tuo regno.”
Buona giornata!
le sorelle clarisse