Padre Orazio Renzetti

Padre Orazio Renzetti:
«Non conta aver fatto molto,
ma aver fatto il proprio»

Padre Orazio Renzetti

Dal lavoro di rappresentante di gelati all’impegno pastorale reso più intenso dal terremoto: padre Orazio Renzetti ripercorre la storia della sua vocazione in occasione dei vent’anni dall’ordinazione sacerdotale e a quasi trenta dall’ingresso in convento. Un cammino che il cappuccino ha condiviso in gran parte con il confratello Carmine Ranieri, e che da qualche anno respira la spiritualità di san Giuseppe da Leonessa.

Padre Orazio Renzetti. Carissimo Padre Orazio, ho sentito la tua intervista, è francamente devo ammettere che mi hai colpito molto. Anche se ci conosciamo da tanto tempo, anche come vecchi scouts, mi complimento per la tua umiltà e per tutto l’aiuto, che in tutti questi anni, hai donato a tutti i bisognosi. Spero che tutti sentano questa tua intervista, in quanto sicuramente sarebbe da prendere da esempio, in tanti punti citati, che molto semplicemente hai spiegato a tutti noi.
Sono d’accordo in tutto quello che dici e se ognuno di noi, farebbe la sua parte in questo oceano malandato, certamente la vita sarebbe migliore per tutti. Complimenti ancora, perché conosco delle persone che ti seguono e che ti vogliono molto bene e questo, lo devi a te stesso, per il tuo comportamento sincero ed aiuto al prossimo, che tu hai sempre fatto e scommetto anche con il sorriso sempre stampato sulla bocca e questo comportamento, certamente, non può che portare ottimi frutti.
Ho voluto inserire questa tua testimonianza su questo mio blog, sperando di fare cosa gradita a tutti.

Ti saluto con un Pace e Bene

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