Si avvicinò a Gesù la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Di’ che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno»…
Matteo 20,20-28
Madri ambiziose. 20 Allora gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedeo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa. 21 Egli le disse: “Che cosa vuoi?”. Gli rispose: “Di’ che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno”. 22 Rispose Gesù: “Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?”. Gli dicono: “Lo possiamo”. 23 Ed egli disse loro: “Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato”. 24 Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. 25 Ma Gesù li chiamò a sé e disse: “Voi sapete che i governanti delle nazioni dominano su di esse e i capi le opprimono. 26 Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore 27 e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. 28 Come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti”.
MADRI AMBIZIOSE
Erano detti bonaerghes, Giacomo e Giovanni, cioè figli del tuono. E nel Vangelo di oggi risulta chiaro che hanno preso dalla madre! Questa mamma che interferisce, pretende, porta scompiglio tra i dodici… Insomma questa donna era tutt’altro che discreta e misurata.
Inoltre aveva il vizio di molte mamme: essere paladina per i propri figli.
Del resto funziona sempre così. Pensiamo alla scuola, dove spesso le mamme prendono le difese dei figli a spada tratta, contestando l’autorità dell’insegnante.
Eppure Gesù ha parlato chiaro: solo con il cammino della croce si conquista la resurrezione. Ma bisogna berlo questo calice amaro. E non potrà essere la mamma di turno ad evitare la sofferenza di un figlio.
Obiettivo di ogni mamma – e di ogni educatore – non è quello di proteggere i ragazzi, ma quello di essere pronti a sostenerli quando cadono. Obiettivo è quello di aiutarli ad apprendere che da un fallimento si può imparare quanto da un piazzamento, e che può essere più mortificante e pericoloso un bel voto immeritato, piuttosto che un brutto voto giusto.
Così, da buon educatore, Gesù zittisce la mamma di Giacomo e Giovanni e ripone tutti e tre sulla strada sicura e salvifica della croce.
“Fa’ che ti conosca intimamente, o Cristo, e compagno della tua croce, possa risorgere con te”.
Buona giornata!
le clarisse di Mantova