Gridare a tutti

Gridare a tutti la Buona Notizia

gridare a tutti

“Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura…”

Gesù disse loro: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato. E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demoni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le mani ai malati e questi guariranno». Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu assunto in cielo e sedette alla destra di Dio. Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore operava insieme con loro e confermava la parola con i prodigi che l’accompagnavano.

Gridare a tutti la buona notizia. Marco è un evangelista che non spreca molte parole: gli piace dipingere la situazione con pochi tratti. Quello di oggi è l’ultimo discorso di Gesù ai suoi discepoli, prima di ascendere al cielo. Si tratta di un mandato, un invio, il conferimento di una missione totalizzante e perentoria: “E’ necessario proclamare il Vangelo, gridare la buona notizia dell’amore che vince la morte!”. Questa predicazione accorata è accompagnata da “segni”. Vale a dire che dev’essere concreta, non teorica o astratta. Dev’essere una parola con della “ciccia”, capace di tradurre nella realtà quotidiana l’amore di Dio. Certo, i segni descritti non sono proprio quotidiani, hanno il sapore dei super poteri. Ma se andiamo oltre il genere letterario e grattiamo in profondità, scopriamo che sono tutti segni per gli altri. E’ un po’ come se Gesù dicesse: “Se sarete miei discepoli, farete tutto per gli altri”. I segni indicati da Marco sono infatti al servizio del prossimo, servono per spiegarsi meglio, per curare le ferite, per essere vicini a chi soffre… L’invito di Gesù non dovrebbe renderci dei supereroi della verità, ma umili e instancabili servitori del prossimo. Signore, aiutami a portare il tuo annuncio a tutti i fratelli, incominciando dai “confini” dei miei cari.

Buona festa di San Marco!
Le Sorella Clarisse (in parte)

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