Davanti a chi ti inginocchi?
Davanti a chi ti inginocchi? Gli mandarono però alcuni farisei ed erodiani per coglierlo in fallo nel discorso. E venuti, quelli gli dissero: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e non ti curi di nessuno; infatti non guardi in faccia agli uomini, ma secondo verità insegni la via di Dio. È lecito o no dare il tributo a Cesare? Lo dobbiamo dare o no?». Ma egli, conoscendo la loro ipocrisia, disse: «Perché mi tentate? Portatemi un denaro perché io lo veda». Ed essi glielo portarono. Allora disse loro: «Di chi è questa immagine e l’iscrizione?». Gli risposero: «Di Cesare». Gesù disse loro: «Rendete a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio». E rimasero ammirati di lui.
DAVANTI A CHI TI INGINOCCHI? Diceva Dostoevskij che l’uomo non può vivere senza inginocchiarsi davanti a qualcosa: se l’uomo rifiuta Dio, si inginocchierà davanti ad un idolo. La preoccupazione di Gesù nel Vangelo non è quella se si devono pagare le tasse o non le si devono pagare. Il problema vero è: di fronte a chi dobbiamo inginocchiarci.
Potete anche pagare il tributo a Cesare, dice Gesù, ma solo a Dio vanno rese lode e gloria.
A Cesare si pagano le tasse, ma a Dio si consegna la vita. Non ci si inginocchia davanti ai cesari del mondo e davanti a nessun uomo, ma solo e sempre davanti a Dio. Eppure quanti omaggi di fronte ai potenti della storia. E anche la Chiesa ha le sue belle pecche. Nella storia, a cominciare da Costantino, siamo andati dietro ad imperatori e re costruendo addirittura l’intera struttura della Chiesa ad immagine di questi. Oggi, finalmente, con Papa Francesco ci stiamo liberando di questo assurdo giogo.
“Al di sopra di tutto ci sia la tua Signoria, o Dio della vita.”
Buona giornata!
Le Sorelle Clarisse (in parte)