Basilica di San Clemente 3. Museo Abbaziale. Patrocinato già dallo studioso abruzzese Vincenzo Bindi nel 1913 per raccogliere il materiale scultoreo rinvenuto nei dintorni dell’abbazia, è stato allestito provvisoriamente nell’epoca degli studi di Francesco Verlengia nella Soprintendenza Archeologica d’Abruzzo (anni ’30), e riallestito di recente. Il museo è allestito negli uffici dell’ex monastero benedettino:
- Reperti del Paleolitico, Neolitico, vasellame della collezione di Giacomo Acerbo e Luigi Calore
- Reperti romani del sito di Interpromium: monete, lapidi, sarcofagi
- Reperti della vecchia abbazia romanica: capitelli, colonne, parti del rosone romanico andato distrutto coi terremoti
- Lapide romana on scritta C.C. SULMONI PRIMUS ET FORTUNATUS – PONDERARIUM PAGI INTERPROMINI – VI TERRAEMOTUS DILAPSUM A SOLO SUA PECUNIA RESTITUERUNT; la lapide testimonia il restauro avvenuto per il basamento di un tempio distrutto da un terremoto da tali Fortunato e Primo, forse liberti sulmonesi; Interpromium era un villaggio fiorente posto lungo la via Tiburtina Valeria, anche se alcuni archeologici lo collocano tra Scafa, Castiglione o San Valentino; la lapide si trovava nel pavimento davanti all’ingresso maggiore dell’abbazia.
- Sarcofago del XIV secolo: proveniente dalla chiesa di Santa Maria Assunta della vicina Castiglione, Verlengia testimonia la magnificenza del reperto, descrivendolo con la figura di un vescovo in atteggiamento dei riposo con le mani giunte su un libro aperto; scritte in gotico dicono che si tratta di Bernardo di Napoleone, vescovo di Bojano nel Molise (Info da Wikipedia). Non dimenticate, che tante altre informazioni, le potrete trovare online, meglio su Wikipedia (clicca qui).